Il trucco svelato. Vademecum conversazionale per giovani psicologi

Un mago che si rispetti non si sognerebbe di svelare mai propri trucchi.

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Ma noi non siamo prestigiatori per cui vogliamo fornire un vademecum chiaro e semplice per i giovani psicologi che vogliano sostenere una conversazione intelligente.

PRECAUZIONI D’USO:

  • si può applicare anche a psichiatri, educatori, trp, sociologi, ecc.. ma il funzionamento non è garantito.
  • Non applicare durante le sedute.
  • Miglior impiego in conversazioni informali, riunioni d’equipe, convegni e sempre e comunque quando si voglia sembrare intellettuali.

FRASI, PERIFRASI E MOTTI SEMPRE VALIDI:

Comincia sempre una frase con una affermazione del genere:

  1. “Mi verrebbe da pensare, mi verrebbe da dire, mi viene da dire”… e simili. Ottima la sinergia con la parola fantasia. “Mi viene la fantasia, mi fai venire la fantasia, faccio una fantasia”. Evita come la peste la parola pensiero, quelli i pensieri vanno argomentati ed è molto più difficile.
  2. Sempre valido e buono l’uso della parola borderline. Ma fai attenzione a non usare Quadro Borderline, Organizzazione Borderline, Disturbo Borderline. Il rischio è dover spiegare cosa intendi e quali sono le differenze.
  3. Ottimo il termine narcisismo. Lo puoi spendere sempre. In campo psichico  o riferito a colleghi “è un narcisista!”. In generale lo puoi anche riferire alla società . “Viviamo in una società narcisista”. Non ha grosse controindicazioni d’uso. Molto chic usare la seguente frase parlando di tuoi maestri, supervisori, professori e simili “E’ un narcisista che parla di narcisisti”,  esiste anche la variante “[..] che parla AI narcisisti”. Ottimo e sempre di moda l’uso di “ferita narcisistica” usalo pure in modo decontestualizzato e al di la della psicopatologia, delle diagnosi o della nosografia, non sbagli mai.

CITAZIONI CHE FANNO FIGO

Non citare troppo gli autori classici, e se lo fai limitati alle citazioni note. Qualcuno potrebbe conoscerli bene

Oggi è di moda citare i seguenti autori psicologi e non, poco importa che tu li conosca bene o affatto, fallo in modo sicuro e deciso, raramente verrai contestato.

Lacan, Bauman (di quest’ultimo puoi sempre aggiungere LIQUIDITA’, MODERNITA’ LIQUIDA). Jung è tornato di moda, in calo Adler e Freud. Se parli di disturbi di personalità, ottimo Gunderson. Sempre buono Bateson, evita Watzlawick, fa banale, nel caso sappi che è morto ed al limite chiamalo Paul.

Sempre valido parlare di buone prassi, promozione della salute, inclusione sociale, non specificare però di cosa parli  mi raccomando.

Attenzione con la Mindfullness ed il Gender. Meglio un sempre verde come i neuroni a specchio.

COSA FARE SE TI TROVI IN DIFFICOLTA’

Se in una discussione versi in difficoltà, rifatti ad un modello nel modo più ortodosso possibile. Puoi usare frasi come “non sono d’accordo collega, il mio modello dice che…”. Puoi anche citare delle ricerche a testimonianza della bontà delle tue affermazioni, meglio se sono di nicchia e appena uscite. L’Università ed i tuoi professori sono un ottima via d’uscita, specie se personaggi noti e della fazione opposta a quella con cui stai discutendo.

COSA NON FARE ASSOLUTAMENTE

Sono poche le cose proibite, ma alcune vanno proprio evitate, specie nella forma di domanda.

  1. MAI E POI MAI se stai discutendo nei contesti di cui sopra,  di fronte ad affermazioni tipo “è chiaramente un border” chiedere  “ok, ma cosa intendi per border?” Il collega potrebbe infastidirsi e se anche facesse riferimento a definizioni o modelli, MAI INSISTERE continuando a domandare ” ok ma a livello fenomenologico che fa questo paziente?”
  2. MAI E POI MAI mettere in discussione il mondo interno o i vissuti o le sensazioni che un collega riporta come fondanti il suo pensiero clinico. In tal senso non è opportuno chiedere “ma oltre a quello che senti…..” Da quasi tutte le prospettive il mondo interno è sovrano, mai metterne in dubbio la regalità!
    1. corollario: dichiararsi fedeli all’inconscio sempre e comunque
  3. EVITARE di far notare ai colleghi che esistono materie come: Sociologia, Storia, Geografia, Economia delle quali quasi sicuramente sono a digiuno.
    1. corollario evitare di addentrarsi in discorsi riguardanti etica, morale ed epistemologia.
  4. MAI E POI MAI nominare le fatture all’interno di un discorso, mettono in imbarazzo.

A breve giovane collega, pubblicheremo uno schema comunicativo semplice e spendibile che possa aiutarti nella giungla in cui sei appena entrato.

PS ATTENZIONE ALLE METAFORE (come questa) in genere noi psicologi  le usiamo male e le capiamo molto meno.

 

 

 

 

 

 

 

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